Questo è un post palloso. Serissimo. Noioso. Senza glitter, senza arcobaleni. Se volete divertirvi andate altrove. Qua stasera c’è polemica. Qua stasera si parla di una condanna: l’under 30. Io sono over 30, quasi nel bel mezzo del cammin della mia vita. Questa cosa mi sta rovinando le nottate e i dolci sogni di mio mini pony.
I sogni sono oramai un gozzoviglio di colloqui andati benissimo ma purtroppo cerchiamo una max 29 con decennale esperienza. Per un lustro, cazzo! Lo dico nel sogno eh, non da sveglia. Sogni di cv strappati ancora prima di metter piede fuori dai negozi. Sogni di gattini che sbucano da ogni angolo, bellissimo! Ora smetto di farmi la tinta e faccio la gattara. Poi mi sveglio e mi rendo conto che è tutto dannatamente vero! Under 30 pieni di figli, under 30 che festeggiano anni di matrimonio, under 30 che si lamentano del lavoro, under 30 che ti danno lezioni di vita stressati dal lavoro fuffa e dai weekend. Ecco, gli ultimi meritano la menzione speciale “bella la vita eh?”. Ma che ne sapete, di quando ad un certo punto il negozio dove lavorate chiude per sempre e voi avete il culo per terra. Voi che sentenziate frasi tipo: ma perché non provi li dove spennano polli? oppure li a fare i pacchi sotto Natale? Di che ti lamenti pagano bene! Ah si? E perché non ci vai tu? An no, tu non puoi perché lotti per un mondo migliore. Scusami e grazie, a me piace questo mondo di pupù, preferisco grattarmi e goderelomelo. Ma dal vostro pulpito la vita è una figata, si lo è. Vi invidio. Poi quando ne avrete 34 e il potenziale datore di lavoro vi chiede se siete sposate, se volete figli, se ne farete ci facciamo una bella risata insieme quando conoscerete la disoccupazione. Il mostro di cacca.
Che poi si, si cerca, mi pagassero per cercare lavoro sarei ricchissima, si fa qualcosa pagato una miseria a 90 giorni, ma va benissimo!
Chi si lamenta quando non si vergogna nessuno a proporti lavori da fame tanto per non stare a casa. Premetto, ogni lavoro è onorevole, ma se lo faccio e a fine mese ci vado sotto no. Per di più neanche mi piace. Eh no. Avete provato under 30, avete finito l’università che sono 10 anni che stracciate i maroni con la tesi? Non vale dire che date ripetizioni di pallavolo.
Cari i miei coetanei nella stessa barca, è vero che dobbiamo reinventarci, dobbiamo coltivare le nostre passioni, dobbiamo andare avanti e godere del presente. Godere del fatto che siamo vivi. Respiriamo. Godiamo del fatto che prima o poi, noi vecchi trentacinquenni troveremo pane per i nostri denti. Intanto leggiamo molto, non perdiamo il contatto con la natura, amiamo le persone, gli animali, immaginiamo un futuro felice con la persona amata accanto, vicina. Immaginiamo di viaggiare, vedere posti nuovi, mangiare cose nuove, vedere volti, persone, occhi nuovi. Immaginiamo di poterlo fare, e di poter capire che siamo fortunati, perché non c’è niente di più bello di poter ancora scoprire e non sentirsi mai, mai, arrivati. Nessuno arriverà mai. Anche chi crede di averlo fatto. Siamo tutti in viaggio continuo, mentalmente e fisicamente. Tutto si muove, mai smettere di essere appassionati. Ad un certo punto le cose buone arrivano. Fidiamoci dell’intuito. Non sbaglia. Io mi lamento e mi lagno. Un bel po’, sono anche molto brava a covare rancore, sono anche una persona normale, mica Romina Power. Ma so anche che il mio intuito non sta sbagliando. Non sta sbagliando nel farmi vedere le cose reali, i valori reali, i sentimenti reali, l’amore.
Quindi voi under 30, avete solo più culo, noi più esperienza. Ma non temete ci arriverete anche voi. È una minaccia? No. È un augurio, la vita troppo facile poi ve la mette nel di dietro mentre fate i fighi agli eventi molto alternativi. Lo so perché sono stata under 30 anche io.
Post inconcludente? Forse, ma chissenefrega.